12.10.2009

Hanno aperto la scatola cranica ad una mia amica, che poi non è solo "una", non è una delle tante, è la mia compagna di banco, è quella che mi disegnava le formiche con la matita sulle pagine del diario, è lei.
L'avranno addormentata e poi preso una di quelle seghe circolari da film pulp, uno di quegli splatter di terz'ordine in cui si vede spruzzare sangue ovunque. Così le hanno aperto il cranio in due.
Io non c'ero.
Se sapesse che scrivo di lei s'incazzerebbe...sì, se lo sapesse, avrebbe un'altro buon motivo per non rivolgermi la parola.
Oltre a quello di non riuscire ancora a parlare.

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