8.18.2009

Styskà se mi po tobe

Mani senza meta sul corpo nudo,
mani calde che lasciano segni rossi sulla pelle,
mani, le tue, mi toccano, sfiorano, desiderano.
E tremano.

Dita che suonano sulla tua pancia,
dita curiose annusano gli angoli, fino a perdersi,
dita gelose stringono la carne, sanguina, vivo.

E labbra rosse si schiudono
Labbra che assaggiano. Noi.

8.13.2009

Camminando si accorse di aver perso la via, non ne vedeva più i contorni.
Nella gambe sentiva muscoli affaticati dall'inutile errare e già nel petto ogni respiro suonava sordo.
Vuoto contenitore il cui liquido è stato succhiato via, bevuto a dissetare, finito.
Se ne sta ora dritta in piedi, sembra contare i passi, nella terra non lascia impronta. Gli occhi le si bagnano ancora per lei. Annegò nell'ultimo ricordo.

8.04.2009

Le parole perdono senso dentro lo sguardo liquido dei due amanti, se ne caricano quando la pelle dei due non ha più il sapore dell'altro.
E carne
e sangue
e respiro
a mescolarsi nel calderone delle anime, si cercano, si leccano, si annusano, si perdono.
A riordinare cio' che per sua natura ordine non ha,
fino ad ottundere i sensi i pensieri si rincorrono.