6.29.2010

Alzo la cornetta e digito un numero checonosco a memoria, forse l'unico.

Squilla, una, due, tre volte, non riaggancio, so che il passo è lento e stanco, arriverà, il quarto squillo ed eccola.
Lei risponde e la voce già le trema, si arrabbia e si emoziona.
Non mi faccio mai sentire e lei mi ripete che non ce la fa, vorrebbe smettere di vivere ed è sola. Io lo so che sarei potuta passare un milione di volte ma non l'ho fatto. E' preoccupata e triste, si sente un'impiccio quindi non chiede e non chiama, mi dice che non ha nemmeno fame.
Mi sento un'idiota.

Sono un'egoista ed ora questa lacrima che scende continua da quando l'ho lasciata con uno stupidissimo "Ti bacio" forse nemmeno me la merito.

Tu tu tuuuuuuuuuuuuuu.

6.28.2010

In questo specchio

Passano in fretta
quelle sensazioni che non hanno grandi ossa
quelle conoscenze che non troveranno un volto
perché subito la tua memoria le resetta

fa spazio per quello che conta
e darà due mani su una cosa scritta a penna
cosicché il riflesso più lontano si diffonda
riesca ad illuminare quella piccola risposta

Passano i giorni e già non so più chi sei
ti penso sempre soprattutto quando sto con lei
nei gesti cerco somiglianza e nello sguardo
la stessa luce intensa e calda di quel giorno

Passano i giorni e già non so più chi sei
chissà se stai cercando un po' di me dentro lui
l'inizio di una nuova fase in cui trovare
chi possa amarti senza darti mai una buca

Puoi sminuire tutto quello che è successo
ci provo anch'io lo sai, faccio lo stesso
ma non riesco mai ad odiare quello sguardo
che mi hai lasciato tempo fa in questo specchio

Potrai pensare che non voglio più sapere
cos'è rimasto del mio spazio nel tuo cuore
mi serve ancora tempo per poter capire
e me ne accorgo adesso che stai per volare via

Quello che resta
ti ritorna quando l'altro neanche se l'aspetta
quando l'abitudine diventa la giustizia
quando basta un otto a far esplodere la stanza


Per questo rimani in finestra
lasci alle persone il tuo coprire la distanza
mascheri il disagio con la tua autosufficienza
riempi gli scaffali con dei libri di partenza

Passano i giorni e già non so più chi sei
ti penso sempre soprattutto quando sto con lei
nei gesti cerco somiglianza e nello sguardo
la stessa luce intensa e calda di quel giorno

Passano i giorni e già non so più chi sei
chissà se stai cercando un po' di me dentro di
lui
l'inizio di una nuova fase in cui trovare
chi possa amarti senza darti mai una buca

Puoi sminuire tutto quello che è successo
ci provo anch'io lo sai, faccio lo stesso...
ma non riesco mai ad odiare quello sguardo
che mi hai lasciato tempo fa in questo specchio.


Potrai pensare che non voglio più sapere
cos'è rimasto del mio spazio nel tuo cuore
mi serve ancora tempo per poter capire
e me ne accorgo adesso che stai per volare via
via da me


Otto Ohm

6.24.2010

6.14.2010

Ed ecco a voi: l'ora dello sproloquio.

Ogni tanto è necessaria, forse più di ogni tanto, forse più di un'ora.
A pancia in giù, io stesa sul letto spengo la luce. Tanto le dita hanno imparato a ritrovare il posto in cui abitano le lettere sulla tastiera.
Forse inciamperanno, ma i pensieri lo fanno di continuo...quindi è perfetto.
In attesa di una nuova partenza, col sole di domani che sembrerà più caldo che mai e l'aria immobile mi toglierà la voglia di correre.
Eh, sì, perché in questa vita, forse l'ho capito, è meglio correre.
Bisognerebbe tenere i calzoncini e le scarpe da ginnastica sempre in borsa.
Lavoro, il telefono, le case, il lavoro, il telefono, in macchina verso casa, poi su per le scale, uno yogurt, (perché restano sempre solo alla fragola??) via i jeans e sta finendo, la giornata.
Per vivere questa vita ne basterebbe mezza.

Le cuffiette infilate nelle orecchie e corro, sudando goccioline che non posso asciugare, a combattere contro un tempo piccolo che non vuole passare.

E quando il mio i-pod sbaglia playlist e dopo la sigla di Pollon persino il silenzio s'azzittisce per far cantare ad Ani Di Franco la sua "storia" è arrivato il momento di chiudere gli occhi e di provarci, almeno provarci, a fermarsi un po'.

Notte.

6.11.2010

E' un mondo difficile

Ecciù, buongiorno eh...eeeecciù.
Pensavo che il mondo, ecciù, è proprio un ambiente complesso da affrontare, ecciù. Beh, si perchè, se alle 8 di mattina ti svegli e inizi a starnutire senza tregua, causa allergia, arrivi in cucina e preparando il thè ti rendi conto che le gocciole di quel pacco hanno pochissime gocce di cioccolato, che i kiwi sono finiti, quindi addio regolarità intestinale, poi riempi il thè di semini di limone, poi in bagno è finita la carta igienica e nessuno l'ha ovviamente rimessa al suo posto, guardandoti allo specchio noti che quella poca abbronzatura, conquistata con fatica, sta svanendo e non ti puoi nemmeno sfogare strappandoti via le sopracciglia superflue perché l'estetista ha deciso che prima di intervenire devi far ricrescere i peli....
Beh, si, io l'ho capito che la vita è na giungla ma....io mica posso diventare la scimmia di Tarzan...

Ecciù.

P.s.: che poi...diciamocelo...è solo che avrei preferito essere la scimmia di Jane.

6.10.2010