9.24.2009

Old style

Già, ritorniamo al vecchio stile, quello con cui spuntavano parole a ruota sullo schermo, senza la stupida pretesa di comunicare nulla, quello con cui scrivevo di me e basta.
Sono sull'orlo di una crisi di nervi.
Ovvio.
Sono in attesa e l'attesa, si sa, tende a logorare anche a breve termine. Hai presente quelle incessanti musichine in loop sparate a tutto volume nella cornetta prima che risponda l'operatore?
Ecco è così che mi sento.
Ogni giorno si ripropone, a metà tra la mia banale ma adorata vita, riconquistata tra l'altro a fatica, e un Truman show senza Truman.
Giorno dopo giorno appaiono segnali che disturbano la confortante monotonia, mi distolgono dal normale e mi accorgo di cercare la porta rossa, sì, la stessa che tutti vorrebbero aprire per entrare ed io per uscire.
Aspettiamo sempre che qualcosa o qualcuno si muova, che la strada prenda forma davanti a noi e io ho lasciato che il destino facesse il lavoro per me. Mi piaceva assecondare i giorni e assecondare i tempi, i miei e quelli di tutto ciò che avevo intorno.
Ora aspetto si, ma di esplodere.
Qualcuno ha trovato il congegno e mi ha innescata; so che il rumore sarà assordante e i colori accecanti, so che niente avrà lo stesso sapore di prima perché io finalmente inizierò a vivere.

9.22.2009

Se potessi guardarti dentro...
poi mi perdo in un brivido,
ho paura di saperlo già fare e credo di dovermi fermare.
Apro la porta...ti va di entrare?