2.02.2010

Non me l'aspettavo, non volevo, non ero pronta.

Mi hai presa in un momento in cui nessun'altro avrebbe potuto, nessun'altro avrebbe saputo come fare.
Tu, il sole, le canottiere e la stanzina in cui dormivamo che di giorno s'illuminava d'arancione.
Era difficile, impossibile e lo sapevamo. Ho provato a frenare, a tagliare ma non respiravo più da troppo tempo...
Tu mi hai teso la mano e ci siamo lanciate.
Poi io un giorno mi sono svegliata ed ero per terra, non stavamo volando più.
Tu non c'eri a tenermi la mano.
Improvvisamente, dopo mesi, in quella stupida telefonata, ho sentito di aver perso la tua mano.

Questa mattina me ne resto sdraiata sul pavimento,
tu vivi a 1000 chilometri da me.
Si, lo so, è sempre stato così,
io non me ne ero mai accorta.

Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere....

Io, proprio io, il cervello del gruppo, come direbbero le mie amiche,
io, quella coscienziosa e razionale,
non ho voluto guardare.
E ora non ci sei,
ora come prima
solo che....
m'hai lasciato nuda e io ho tanto freddo.

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